Interventi di Disinfestazione

Disinfestazione da Zanzare e Deblattizzazione

La disinfestazione

consiste in un’insieme di operazioni che hanno come obiettivo comune l’eliminazione, o almeno la limitazione, dei parassiti nocivi. La 3Dè a disposizione di privati, aziende ed enti pubblici per eseguire interventi di disinfestazione da zanzare, zanzare tigre e altri insetti fastidiosi o dannosi, oltre ad interventi di deblattizzazione ed alla specifica disinfestazione per ristoranti, alberghi, bar, pub, pizzerie, gelaterie ed esercizi commerciali che si occupano della preparazione e/o della somministrazione di cibo e bevande.

Gli interventi di disinfestazione possono essere suddivisi in quattro fasi.

  • Monitoraggio, per determinare il grado e la specie infestante, le condizioni igieniche ed ambientali, e quindi la metodologia più appropriata.
  • Le corrette pratiche di prevenzione, che hanno come obiettivo l’eliminazione o la diminuzione dei fattori che favoriscono lo sviluppo degli infestanti.
  • Il vero e proprio intervento di lotta a 360 gradi, caratterizzato da tecniche e mezzi adeguati alla necessità, grazie alla fase di analisi.
  • Monitoraggio di controllo, per un’attenta verifica dei risultati ottenuti.

La 3D utilizza solo Presidi Medico Chirurgici (PMC) nell’espletamento dei servizi che propone, e cioè solo risorse chimiche naturali o di sintesi autorizzate nel loro specifico impiego dal Ministero della Sanità o da altro Ministero competente. Nella scelta delle attrezzature di erogazione dell’insetticida bisogna considerare numerosi parametri: la portata, la velocità operativa ed il quantitativo di disinfestante erogato per ottenere il risultato desiderato.

Prevenire le Infestazioni

Eliminare vecchi pneumatici, barattoli e contenitori vuoti. Eliminare o svuotare settimanalmente bidoni o altri contenitori d’acqua piovana o provvedere ad un’adeguata copertura con teli di plastica o zanzariere. Svuotare settimanalmente i sottovasi o inserire al loro interno un filo di rame da 20 grammi, cioè un comune filo elettrico privato dalla guaina isolante, e sostituirlo ogni 40 – 45 giorni, che non permette alle zanzare di depositare le uova ma non danneggia in alcun modo le piante.

Controllare i pozzetti di acqua piovana ed i cestini di rifiuti. Liberare regolarmente le grondaie intasate. Controllare gli abbeveratoi per animali. Non svuotare i contenitori d’acqua nei tombini, ma sul terreno. Montare delle zanzariere appropriate alle finestre.

Soprattutto nelle aree con vasche per pesci e fontane è consigliata la salvaguardia di libellule, pipistrelli e tutti gli uccelli in genere, ottimi predatori delle zanzare. Favorire il rapido drenaggio delle acque sui terreni provvedendo al corretto sfalcio dei tappeti erbosi.

Gli Imenotteri Aculeati

LA VESPA CARTONAIA

La Vespa Cartonaia (Polistes Gallicus) è la specie più comune nelle città italiane, ed attacca solo se minacciata da vicino. Sono l unghe dai 16 ai 20 millimetri, e si confondono abbastanza facilmente con le Vespule. Il loro nido è inconfondibile: piccolo, piatto e grigio, addossato a muri, grondaie o altre strutture. Generalmente è più delicata delle altre vespe e quindi più facile da eliminare.

VESPA COMUNE

La Vespula Spp, la vera vespa, è abbastanza aggressiva, ed è molto simile nell’aspetto alla sottofamiglia Polistinae.
Le vespe operaie misurano dai 10 ai 16 mm. I nidi di queste vespe sono costruiti sottoterra, sui rami e nei cespugli, sono ricoperti da un involucro che li rende simili ad una palla. Sono generalmente difficili da combattere, anche per l’alto numero di individui presenti.

CALABRONE

Il calabrone, o Vespa Crabro, in genere è abbastanza aggressivo, ma stranamente lo è molto meno in prossimità del nido.
Un vero gigante, con i suoi 20 – 35 millimetri è un discreto pericolo per chiunque si imbatta in lui. Di colorazione molto simile alle api, giallo -nero o giallo – rosso, difficilmente si confonde con queste e con le vespe. Il nido, costruito di una sostanza simile alla carta, può raggiungere dimensioni notevoli, e si trova generalmente all’interno degli alberi cavi, anche in quelli abbattuti, oppure in sottotetti e cassonetti.

Le Specie più comuni di insetti Infestanti Mosche

Le mosche sono di piccole e medie dimensioni, e la loro lunghezza e peso nello stadio adulto variano in base alla disponibilità di cibo durante lo stadio di sviluppo larvale. Il ciclo biologico delle mosche prevede quattro fasi distinte: uova, larva (con tre mute), pupa e adulto.

Dopo l’accoppiamento le femmine depongono le uova nei luoghi più diversi, ma privilegiano gli ambienti dove le larve possano essere nutrite con facilità, in funzione della reperibilità del cibo. Le mosche sono attratte dal calore, dall’umidità, dall’anidride carbonica e dagli odori forti.

I fattori che favoriscono la presenza di mosche negli ambienti urbanizzati dipendono da alcuni fattori: presenza di cibo, temperatura, umidità, pioggia, vento, presenza di feci ed urine, raccolte d’acqua, accumuli di immondizia, rifiuti organici, discariche, parchi e giardini.

Le Zanzare

Le zanzare sono certamente tra gli insetti più odiati dall’uomo: quante volte siamo stati svegliati nel cuore della notte da una zanzara che, con il suo ronzio e le sue punture pruriginose, non ci permetteva di riposare durante i mesi caldi?

Eppure oggi possiamo ritenerci fortunati rispetto al passato, quando in Europa questi insetti veicolavano malattie che mietevano migliaia di vittime. In Italia, grazie al risanamento delle aree paludose e all’uso massiccio del DDT, ora proibito, nel dopoguerra, è stato possibile abbattere la malaria. Non si deve però abbassare il livello di sorveglianza.

Le zanzare possono veicolare numerosi altri agenti patogeni, tra cui virus di varie encefaliti ed elmiti, responsabili della filariasi, una malattia parassitaria che colpisce principalmente cani e gatti, gli animali domestici più diffusi e più a contatto con gli esseri umani.

Si intuisce pertanto quanto sia importante contenere questo infestante e cercare di limitare al massimo l’arrivo e la diffusione di specie esotiche, in particolare l’Aedes Albupictus o zanzara tigre, già presente in maniera abbastanza notevole in tutto il nostro Paese.

Gli Scarafaggi

La deblattizzazione prevede una serie procedure finalizzate a liberare le aree infestante dalle diverse specie di blatte. L’intervento prevede un accurato sopralluogo, il trattamento vero e proprio, il monitoraggio di controllo e le operazioni di mantenimento.

Nella prima fase è di grande importanza un’accurata ispezione, per determinare specie ed entità dell’infestazione, nascondigli, fonti di cibo, la tecnica operativa da attuare, la scelta delle attrezzature, dei prodotti e il momento dell’intervento.

La seconda fase prevede un intervento incisivo con tecniche e mezzi adeguati alla necessità, indicati dall’analisi preliminare.

La terza fase, ch prevede l’impiego di trappole collanti, permette ai nostri disinfestatori esperti di valutare eventuali nuove operazioni.

La quarta fase è l’assistenza nel tempo che la nostra impresa fornisce ad ogni suo cliente, offrendo la sicurezza di un partner vicino ed in grado di fornire consigli ed assistenza nel lungo termine.

Ci sono alcune semplici norme che possono aiutare a tenere sotto controllo la popolazione degli scarafaggi dopo il trattamento: mantenere i locali puliti e asciutti, controllare che le merci non presentino tracce evidenti di infestazione e riporle su pallet per evitare il contatto diretto con il pavimento, effettuare la pulizia straordinaria in quei punti dove la quella ordinaria non arriva, tenere i rifiuti in sacchi di polietilene e provvedere a smaltirli in tempi rapidi senza lasciarli accumulare in ambienti chiusi o aperti.

 I Pappataci

I Flebotomi o pappataci (famiglia Psychodidae, ordine Dipterasono) sono insetti particolarmente fastidiosi e di piccola taglia, grandi da 2 a 3 millimetri, sono di colore giallo pallido o giallo ruggine si trovano un po’ ovunque su tutto il pianeta.

La femmina di questa specie ha bisogno di nutrirsi di sangue di un vertebrato per portare a maturazione le uova, e le larve necessitano una temperatura costante, una certa oscurità ed una fonte di nutrimento rappresentata da materiale organico: foglie secche, spoglie di altri insetti, escrementi di roditori, eccetera.Lo sviluppo allo stadio adulto richiede un elevatissimo grado di umidità relativa. Le larve possono svilupparsi in fenditure del terreno profonde fino a trenta centimetri, o in qualunque altro microhabitat che presenti le caratteristiche elencate.

Già nel Novecento erano stati rintracciati nuclei di sviluppo nelle vecchie cantine di Roma. Fortunatamente nel nostro Paese lo sviluppo delle larve è notevolmente ostacolato dalla stagione fredda, e questi insetti attraversano l’inverno in disparsa. Durante l’estate invece riescono a completare due cicli di sviluppo, che corrispondono a due generazioni di adulti. La puntura singola può essere indolore, ma il morso di più flebotomi può provocare un certo dolore ed una reazione cutanea locale con sensazione di prurito ed una piccola papula, cioè una bollicina che può arrivare anche durare alcune settimane.

La reazione può essere allergica nei soggetti provenienti da zone dove i flebotomi sono assenti, con febbre e cefalea. Questi insetti notturni iniziano l’attività dopo il tramonto, con picchi di massima intensità verso la mezzanotte ed un’ora prima dell’alba.In genere i pappataci adulti non si spostano molto dai focolai.

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